Estate, temperature e cambiamento climatico!

Ciao, sono Paul D. Dramelay autore del romanzo urban fantasy i Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo di cui puoi leggere i primi tre capitoli andando a questo link. Questo è il mio blog dove parlo perlopiù delle mie esperienze da aspirante autore, da autore che ha provato la strada self e che poi ha pubblicato con una casa editrice non a pagamento. Parlo anche di natura, ambiente e scienza, argomenti per me importanti e inseriti per questo all’interno del mio romanzo.

Tra il 1981 e il 2010 la temperatura media annuale in Italia è cresciuta di oltre 1,1 gradi. Se vi sembra poco, considerate che anteriormente la temperatura nazionale ci aveva messo circa un secolo per crescere di 1,7 gradi. Otto dei dieci anni più caldi dagli anni Sessanta ad oggi sono stati registrati dal 2011 in poi. Sul podio in terza posizione c’è il 2019, quindi il 2018 e poi l’annus horribilis, il 2015: finora il più caldo mai registrato. Come detto, da qui al 2050 le temperature dovrebbero crescere di altri due gradi, portando la temperatura siciliana a superare in casi eccezionali i 50 gradi. Se pensiate che ogni tanto già succeda purtroppo non è così. Ad oggi, l’ondata di calore più intensa mai registrata nell’intero territorio europeo fu registrata nel 1999 dalla stazione meteorologica dell’Osservatorio delle Acque di Catenanuova (provincia di Enna): si trattava di 48.5 °C.

Il riscaldamento globale aumenterà la temperatura media nazionale, alterando precipitazioni con aumenti di nubifragi e tornado in aree che prima non ne avevano mai visto, proprio come sta accadendo in questi giorni. Questo aggrava e aggraverà le disparità economiche, impoverendo lo Stato sempre più “costretto” a stanziare fondi ingenti per emergenza e ricostruzione dai danni derivanti dalle ondate di calore e maltempo. Le prospettive della green economy e di un tiepido ambientalismo sono in grado di salvaguardare i nostri asset socio-economici e ambientali ma bisogna agire ora!

Palermo in Sicilia ha stabilito una nuova, triste, temperatura da record: +47,0°C

Il precedente record risaliva all’agosto 1999 ed era di +44,8°C: oggi siamo a ben 2,2 gradi oltre! I dati meteorologici di riferimento, partono dalle misurazioni fatte a partire del 1791 e manco a dirlo, l’impennata crescente a rialzo è tutta concentrata negli ultimi 50 anni con un estrema accelerazione nell’ultimo decennio. A differenza di quanti alcuni ancora si ostinano a dire, questa NON è una normale ondata di caldo estiva. Il riscaldamento globale si fa sentire e l’uomo ne è responsabile!

L’Europa si sta riscaldando molto rapidamente, soprattutto l’Europa meridionale. Nei grafici sopra, potete vedere la temperatura media dell’Italia e dell’Europa secondo i dati di Berkeley Earth. Ma non è solo il caldo che leva il fiato, brucia la pelle e manda in fiamme le foreste (purtroppo spesso aiutato da deficienti che appiccano focolai d’incendio per fini economici futili e irrisori). Il problema che al caldo torrido ed estenuante, si combinano improvvisi e devastanti rovesci d’acqua, trombe d’aria e grandinate fuori norma, proprio come sta accadendo in questi giorni nel nord Italia.

Il Cnr ha parlato dei tornadi in Italia: regioni a rischio!

Nello studio condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima è stato dichiarato che i tornando saranno sempre più frequenti in Italia e nello specifico con aree più soggette a questo rischio.

È molto difficile imbattersi in un tornado, sarà capitato pochissime volte nella vita di un adulto o addirittura mai ma anche questo sta cambiando. Negli ultimi anni d’estate si sente sempre più spesso, quasi con costanza, parlare di trombe marine che spazzano le spiagge e negli ultimissimi anni anche di trombe d’aria e veri e propri tornado che si formano ben più dentro la costa. Come sta accadendo in questi giorni al nord Italia, un paese, tutto, che mai fino a venti anni fa ha parlato di eventi simili. Questo perché proprio in Italia è difficile che ci siano, o meglio dovremmo esistevano, le condizioni climatiche che portavano alla creazione di eventi atmosferici di questa portata: tornado di potenza distruttiva.

Un lavoro condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), pubblicato su Atmospheric Research, ha indicato come a causa dei cambiamenti climatici, molti fenomeni atmosferici come il tornado potranno aver origine anche in luoghi dove prima si sviluppavano per niente. Le aree maggiormente a rischio da tornadi di forte intensità si trovano al centro Italia e si affacciano sul Tirreno, quindi il Lazio tra tutte e poi si passa alle regioni sud-orientali che sono Puglia e Calabria. Anche la Pianura Padana è stata indicata come zona ad alto rischio tornado ma possiamo tranquillamente dire che con il passare degli anni, non ci sarà regione che potrebbe essere a rischio da questi eventi atmosferici estremi come anche le grandinate straordinarie di questi giorni e le imponenti raffiche di vento a oltre 120km ora che hanno abbattuto alberi, scoperchiato case e purtroppo anche fatto vittime.

Secondo Legambiente si tratterebbe del “numero più alto della media annua dell’ultimo decennio”

E il 2022 non è stato certo un anno migliore, sempre Legambiente ha dichiarato che lo scorso anno tra gennaio e luglio si sono registrati in Italia 1163 eventi estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio; tra questi 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria (o tornado), 157 danni da piogge alle infrastrutture, 123 esondazioni di fiumi, 63 eventi catastrofici dovuti a forti e anomale grandinate, 55 frane a causa delle piogge intense e 17  picchi di temperature estreme nelle città.

Nubifragi, trombe d’aria, siccità e caldo anomalo potrebbero diventare la normalità e secondo il Centro Euro Mediterraneo per i cambiamenti climatici, senza politiche di mitigazione del riscaldamento climatico, in Italia a fine secolo rischieremo di perdere fino all’8% del PIL pro capite.

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