Due parole che vengono comunemente usate come sinonimi, ma hanno significati diversi.

Ciao, sono Paul D. Dramelay autore del romanzo urban fantasy i Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo di cui puoi leggere i primi tre capitoli andando a questo link. Questo è il mio blog dove parlo perlopiù delle mie esperienze da aspirante autore, da autore che ha provato la strada self e che poi ha pubblicato con una casa editrice non a pagamento

Che differenza c’è fra autore e scrittore?

Queste due parole vengono comunemente usate come sinonimi, ma hanno significati diversi. Cominciamo a precisare che una persona abile a scrivere seguendo le regole di una detta lingua, non è in automatico uno scrittore ma si definisce “alfabeta” da cui deriva la più comune e nota parola analfabeta per identificare una persona adulta, spesso, che non ha acquisito tale dote studiando. Da questo si evince quindi che saper scrivere, aver raggiunto quanto meno la fine delle scuole dell’obbligo, non rende automaticamente scrittori, ne tanto meno autori.

Allora come si diventa scrittori e scrittrici?

Di norma, per convenzione, si definisce scrittore, colui o colei che s’impegna a scrivere e completare un’opera letteraria (a prescindere dal genere), che abbia un intento artistico. Da questa definizione possiamo desumere già un’eccezione, ovvero tutti coloro che a una certa età, decidono di raccontare la storia della loro vita. Anche se, in fin dei conti, anche una biografia, se ben scritta, se contiene determinate regole del mestiere dello scrittore, può essere considerata un’opera artistica con finalità divulgativa di certi concetti e sentimenti, e non la mera compilazione delle proprie memorie. Giornalismo, social-network, altri media vengono esclusi dal discorso: se scrivi su un blog, non sei uno scrittore, ma un blogger. Se scrivi su un giornale, non sei uno scrittore ma un giornalista.

Per definirsi scrittore, quindi, bisogna aver concluso una prima opera che sia da revisionare oppure no, ma che comunque sia finita nella sua interezza. Quindi, chiunque ha quel romanzo nel cassetto, mai finito, mai del tutto iniziato, a buon ragione dovrebbe definirsi aspirante scrittore e non propriamente scrittore. Ma cosa differenzia uno scrittore da un autore?

Lo scrittore è colui che scrive opere con un intento artistico, e non importa che pubblichi (o gli interessi di farlo) i suoi lavori.  Invece l’autore è colui che ha scritto un romanzo e l’ha pubblicato attraverso i canali consoni, ottenendo così una certificazione del suo lavoro (isbn, inserimento nelle biblioteche comunali), il quale è protetto da copyright nazionali e internazionali.

Questa ultima affermazione ci porta a fare un’altra considerazione importante, la differenza tra diritto d’autore e copyright. Il Copyright protegge l’opera dell’autore, mentre il diritto d’autore protegge l’autore stesso. Il diritto d’autore si acquisisce per il solo fatto della produzione dell’opera letteraria o artistica. Il Copyright, invece, richiede un deposito presso un ufficio competente. Deposito che viene attestato da una casa editrice, attraverso l’inserimento di un opera letteraria nelle biblioteche nazionali a riprova dell’avvenuta pubblicazione, oltre l’attestazione di un codice univoco ISBN.

Premesso questo c’è un’altra sostanziale differenza da fare, ovvero il SelfPublishing.

Con l’avvento dell’auto pubblicazione, la mole di opere prodotte in Italia e nel resto del mondo è quasi raddoppiata, ma qual’è la differenza sostanziale per chi decide da sé di essere pubblicabile e chi sceglie di farlo attraverso una Casa Editrice? Di fondo, è il processo di selezione che certifica, avvalora, impreziosisce, un romanzo pubblicato attraverso l’editoria classica, ed un romanzo auto proclamatosi “pubblicabile”.

Ora, senza voler star qui a fare una diatriba sulle giustissime contestazioni alla situazione editoriale italiana, e non solo, è da sottolineare il merito e il pizzico di fortuna, che chi sceglie la strada dell’editoria (non a pagamento) classica. Essere scelti e pubblicati da una etichetta editoriale, è un attestato di merito degli sforzi fatti dallo scrittore (che può finalmente definirsi autore), questo fermo restando tutte le lungaggini, complessità, peripezie e “tristezze” dal perseguire la via classica della pubblicazione.

Io ho sempre voluto fortemente seguire la via della pubblicazione con CE e sono felice, onorato e fiero di aver ottenuto questo traguardo, senza disdegnare chi fa scelte differenti, capendone anche i motivi. Essere oggi, (lug. 2023) un autore esordiente e non più un aspirante scrittore e poi scrittore aspirante autore, mi fa sentire pieno di soddisfazione ed orgoglio, anche se la strada è tutta in salita, piena di pericoli, impervie pendenze e via dicendo.

Il Distintivo dei Guardiani è il mio primo romanzo.

Si tratta di uno Young Adult che parla di supereroi che proteggono l’ambiente ma è molto più di questo. Come per le storie raccontate in epoche antiche che parlavano di eroi e divinità, il pretesto di uomini e donne eccezionali, serve a narrare la storia di Francesco Forte, un ragazzo che vive in un paese di montagna, che grazie agli accadimenti che sconvolgeranno la sua vita, riuscirà a crescere, superare le sue paure, diventare adulto.

Il Distintivo dei Guardiani oltre che a essere un romanzo di formazione adolescenziale, è anche un libro che parla di ambiente, di rispetto della natura, dell’impegnarsi e fare la cosa giusta e tal ottica, vuole essere un monito per i giovani, oggi più sensibili di quelli della mia età, di quanto sia importante battersi per chi non ha da solo la possibilità di farlo, proprio come nel caso dell’ambiente e gli animali che lo abitano.

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