C’erano una volta i blogger letterari.

Chi sono gli “ambasciatori” della lettura più seguiti in Italia, su Youtube e su Instagram (e non solo)? A quale pubblico si rivolgono? E che impatto hanno i loro consigli? L’approfondimento de ilLibraio.it prova ad analizzare la questione.

Ciao, sono Paul D. Dramelay autore del romanzo urban fantasy i Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo di cui puoi leggere i primi tre capitoli andando a questo link. Questo è il mio blog dove parlo perlopiù delle mie esperienze da aspirante autore, da autore che ha provato la strada self e che poi ha pubblicato con una casa editrice non a pagamento. Lo faccio perché spero di farti risparmiare tempo, soldi e soprattutto, brutte esperienze grazie alla mia conoscenza di questo mercato!

Dieci anni fa e oltre, nel mondo dei libri (e non solo) erano i blog la moda del momento. Alcuni più professionali, curati da addetti ai lavori, altri gestiti da scrittori più o meno noti, altri ancora amatoriali, aperti da lettrici e lettori. C’erano blog che ospitavano racconti o diari, altri che davano spazio a recensioni, alcuni dedicati a lunghi e spesso stimolanti approfondimenti, altri ancora in cui si parlava di editoria e digitale.

Circa un decennio dopo, alcuni di questi blog godono di buona salute, altri hanno chiuso da tempo, altri sono aggiornati saltuariamente, alcuni sono piuttosto attivi. Diversi sono nati nel frattempo e nel frattempo, ovviamente, sono successe tante altre cose.

Sono nate e hanno acquisito un ruolo dominante differenti piattaforme social!

Tra cui Facebook, Instagram e Youtube, che hanno acquisito un ruolo centrale anche nel nostro Paese, rivoluzionando il significato e modo di comunicare. Inoltre, con lo sviluppo dell’e-commerce è cresciuta la rilevanza delle recensioni pubblicate dagli stessi clienti (in questo caso i lettori).

Con l’aumento della loro influenza, inevitabilmente, è cresciuta l’attenzione delle case editrici, degli store e dei media stessi, verso chi utilizza questi canali social per parlare di libri. Sia che lo facciano per semplice passione o per un ritorno economico, svolgono a detta di tutti gli attori di questo mercato, un ruolo di promozione del libro importantissimo, specialmente in un Paese in cui storicamente i dati sulla diffusione della lettura non sono entusiasmanti.

Quando parliamo di bookinfluencer parliamo dunque di un trend ormai maturo. Le bookinfluencer (sì perché sono in netta prevalenza donne) hanno la capacità di raccontare i libri a un “target” tanto difficile quanto importante da raggiungere, quello dei ragazzi. Ma, come confermano le ricerche, i loro suggerimenti e le loro pagine sono seguite da un pubblico via via più ampio, in cui gli adulti non mancano.

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