Un anno di pubblicazione del mio romanzo: come è andata, consigli di promozione!

IL DISTINTIVO DEI GUARDIANI di cui potete sempre leggere i primi tre capitoli in omaggio, se vi può far piacere, per ora non è più in vendita sostituito dalla nuova edizione 2024, pubblicato da Aliribelli, con il nome Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo… ma vediamo come è andata il primo anno da autore!

• 450 VOLTE GRAZIE (o giù di lì) A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO DICISO DI ACQUISTARE IL MIO ROMANZO!

• 1 MIGLIAIO DI VOLTE GRAZIE ( o forse più) A TUTTE LE PERSONE CHE SUI SOCIAL HANNO ESPRESSO APPREZZAMENTO PER IL MIO LAVORO!

Sembra ieri che firmavo il contratto di prima edizione del mio romanzo con la casa editrice Bookabook, invece, sono passati oltre due anni e un anno pieno, da quando IL DISTINTIVO DEI GUARDIANI è ufficialmente diventato disponibile sugli store on-line e in libreria.

Un anno intenso dove è successo di tutto che posso riassumere semplicemente con la parola “formante”.

Un anno durante il quale ho fatto molta promozione sui social, molti eventi in presenza, qualche presentazione in libreria… tutte esperienze che mi hanno insegnato molto sul mondo dei libri lato autore che si promuove in presenza, autore che si promuove on-line, autore che spende per andare a destra e sinistra Autore che si relazione con un pubblico davvero difficile da “convincere”.

Queste sopra sono le fiere principali e gli eventi più rappresentativi cui ho partecipato per promuovere il romanzo in giro per l’Italia in presenza. Da Febbraio 2023 fino a Ottobre 2023 ne ho fatte 8 ma ho inserito solo le sei principali e più interessanti dalle quali ho maturato esperienza e cicatrici per le quali posso affermare che…

Sono state tutte delle belle esperienze umane fatta eccezione per la fiera del libro di Torino.

Lì ero un pesce troppo piccolo in un oceano troppo grande e tempestoso. Troppe case editrici importanti e internazionali, troppi ospiti di primissimo piano. Persino le CE medie faticavano ad attirare attenzione centralizzata su cantanti, autori, attori, star della tv, della radio, dei social… in somma, se dovessi dare un parere e un consiglio ad altri giovani autori e autrici (dove per giovani intendo sopratutto di prima pubblicazione, scarso seguito e tanta speranza), direi loro di non spendete soldi per fiere grandi e famose come quella di Torino, di Bologna, di Roma e la recente Bookpride di Milano.

Ovvio, va valutata sempre la tasca che avete, se è bella profonda e piena di monete d’oro, allora tutto diventa più leggero, ma se l’investimento diventa importante al punto tale da dovervi fare due conti prima di decidere… tendete per il no!

Molto meglio fare fiere piccole, feste e sagre dove riuscire a parlare con 100 persone, che partecipare a suon di migliaia d’euro (o giù di lì) a fiere rinomate per poi essere totalmente snobbati da lettori che vengono, fogli alla mano, preparati a correre da una sala all’altra per vedere quante più presentazioni di volti noti e nomi altisonanti. Lettori, che non prestano alcuna attenzione a voi.

Queste sopra invece sono due eventi cui ho partecipato e che risalgono addirittura al 2022 quando appena pubblicato il libro in crowdfunding sul sito della casa editrice, necessitavo di promuoverlo in cerca di supporto e consensi.

Cominciamo col dire che…

Per chi non lo sapesse, il crowdunfing funzione così: tu esponi il tuo progetto (non ancora pronto) delle persone sulla base di quanto sei stato bravo a presentarlo e mostrarne i pregi, ti finanziano l’idea permettendoti di realizzarla. Un po’ come accade con i pitch delle start-up solo che in editoria, spesso questa formula viene usata per stabilire se c’è un pubblico per un certo romanzo. Nel mio caso, per essere pubblicato, dovevo raggiungere almeno i 200 consensi (pre acquisto) in 3 mesi di promozione.

Del motivo per il quale io credo nel crowdfunding come metodo di promozione, palestra per imparare a presentarsi, imparare a gestire i no, migliorare la propria dialettica e molto altro, ne ho già ampiamente parlato in questo articolo e sul mio canale YT nella playlist dedicata agli autori Bookabook che come me, hanno scelto di seguire la via del Crowdfunding!

Ma come è andata la fase di Crowdfunding a questi eventi?!
Posso dire che fare fiere ed eventi ancor prima di pubblicare, volendo vederla in maniera ottimistica, è un’esperienza formativa e ne è valsa la pena (e il costo) perché organizzarle e partecipare, mi hanno dato modo di crescere sotto tutti gli aspetti sopra citati, in merito al crowdfunding. Ho anche ottenuto qualche “finanziamento” da parte di 7 persone che hanno deciso di aiutarmi con il pre-acquisto della versione Ebook del romanzo.

Se invece vogliamo considerare quanto sia stato difficile, beh… è stato un bagno di sangue economico e una fatica snervante!

Promuovere un romanzo, magari persino per un pubblico di nicchia, come self o piccolo autore di piccola casa editrice è già difficilissimo (intendo attirare consensi e attenzione), raccontare quello che sarà il romanzo quando un giorno, tra circa un anno, forse se tutto va bene, sarà pubblicato… è follia pura. Serve tanta dedizione, materiale informativo da lasciare, gadget per farsi ricordare, uno stand attrezzato di elementi distintivi e riconoscibili. Un investimento economico non da poco, considerando sopratutto che su 1.000 frequentatori di una fiera, forse 100 guarderanno verso di te. 50 si avvicineranno se tutto va bene, 30 ti concederanno 2 minuti di attenzione, 10 saranno realmente interessati al tuo progetto, solo pochi acquisteranno il tuo libro, peggio ancora lo finanzieranno sulla fiducia (2 o 3 direi).

Dal punto di vista emotivo è anche peggio.

Vedere centinaia di persone che ti snobbano, sorrisini di accondiscendenza, qualche sbuffo e via dicendo, quando sei ai super inizi ti forma e ti tempra, ma mette anche a dura prova autostima e dedizione. In somma, viene da domandarsi… ma ne vale la pena?

Va precisato che questo ragionamento, relativo al crowdfunding in presenza, è valido anche per il lavoro on-line e le prime fiere ed eventi che si fanno appena pubblicati, da perfetti autori sconosciuti carichi di belle speranze. Se ci si basa poi solo sull’aspetto economico, la risposta è sicuramente no, non ne vale la pena.

Come sa qualsiasi autore pubblicato da CE piccola (ma forse anche media), un investimento anche solo di 1.000 euro di tasca propria per promuoversi, potrebbe essere più di quanto si possa ricavare in diritti di vendita in dieci anni di edizione. Ed io ho speso molto di più nel 2023 e a circa 1 euro tassato a copia venduta… capirete bene quanto sono sotto rispetto alle copie vendute. Ma questa è una passione che è già difficilissimo far diventare realtà (intendo essere pubblicati da una casa editrice che non sia a pagamento o interessata solo ai nostri soldi) quindi l’aspetto economico, per quanto importante, sicuramente non è il primo e più importante aspetto da prendere in considerazione… almeno secondo il mio parere!

Potete guardare una intervista dove parlo del mio romanzo e svelo qualche retroscena creativo, cliccando sull’immagine sopra!

E veniamo ora alle presentazioni in libreria…

Anche in questo caso si dovrebbe aprire un vero e proprio capitolo del mestiere dell’autore esordiente, postulante, poco noto e diciamocelo, poco seguito dalla CE.

Da una parte hai una casa editrice che non voglio dire ti rema contro, ma fa poco e nulla per supportarti, dall’altra hai le librerie che non hanno alcun interesse (anche se dicono il contrario) a dedicarti tempo e spazio per promuovere il tuo lavoro.

Per me, che vivo di comunicazione e marketing, è folle il discorso che fanno le librerie per le quali, se porti pubblico a loro, bene, ma se devono essere loro a riempirti la sala o mettere insieme anche solo 10 persone… beh, stai fresco!

La domanda che mi sono sempre sentito dire dai librai è “tu quanta gente mi porti?” o peggio “quante persone puoi garantirmi che vengono alla tua presentazione?” Fino ad arrivare ai casi peggiori dove mi è stato detto se vuoi il nostro spazio per presentare ti costa 100 euro”… e mi è stato chiesto anche di più!

Morale della favola: un altro bagno di sangue! …ma come è andata alla fine?!

Preso dalla mia preparazione tecnica e dalla mia buona volontà, ho provate a organizzare 1 presentazione per capoluogo di città e provincia della mia città: Napoli, Caserta, Avellino, Benevento. Inoltre avevo già da tempo “adocchiato” due tre librerie interessanti sul territorio campano più qualche “puntata spot” che avevo intenzione di fare su Roma (città dove potendo arrivare con l’auto, non avrei dovuto quanto meno soggiornare).

Premetto che ho cominciato a cercare di organizzare queste benedette presentazioni già a dicembre 2022 , quando ho avuto isbn e copia cartacea del libro dalla casa editrice. Vi tralascio quanto sia stato difficile solo mettermi in contatto con le librerie e poi riuscire a rimanere in contatto con le stesse. Mesi! Alla fine sono riuscito a programmare 5 presentazioni della quali poi sono riuscito a fare solo 3 in Campania.

Di queste, le librerie hanno preso in conto vendita 20 libri (ogni libreria) e li hanno venduti tutti in meno di 3 mesi, ma alla mia richiesta di effettuare un riordino (sciocco io a pensare che lo facessero!) mi sono sentito dire che avevano esaurito l’interesse per il mio romanzo, che non potevano dare spazio solo a me, che avevano già fatto la presentazione del romanzo a tutti i loro frequentatori assidui… e poi hanno la 457esima edizione del Piccolo Principe e la 9esima ristampa di HP a prendere polvere sugli scaffali! Come se poi il mio libro, in conto vendita, non potessero mandarlo indietro nell’eventualità di un reso. Mi chiedo quanti HP sono ancora lì su quegli scaffali a prendere polvere, da quando ho fatto la presentazione!

Questo per dire, oltre un po’ di rammarico e amarezza per il comportamento, che è davvero difficile organizzare delle presentazioni in libreria, quando si è autore esordiente, non supportato da Editore. Inoltre, è dannatamente difficile conquistare (e ancora più dannatamente difficile mantenerlo) uno spazietto a scaffale, se non si appartiene a una CE strutturata già presente con una distribuzione nei punti vendite

Ma torniamo alle 3 presentazioni riuscite!
Tra amici (in zona libreria), parenti, qualche conoscente, un po’ di gente raggiunta attraverso i social, sono riuscito sempre a portare 12/15 persone. Tutte sempre diverse. Ad ogni presentazione 4/5 libri sono stati venduti ai partecipanti dell’incontro e tutte le copie prese in conto vendita dalle librerie, vendute entro i 3 mesi dall’assortimento. E questo forse porterebbe a un’altra riflessione… o il mio è un buon libro, o forse le librerie fanno troppo “muro” perché quando si mette in contatto la domanda e l’offerta, vedi che poi il mercato si muove (invece di star lì a piangersi addosso perché si legge poco, lo scarso interesse…)

Aa ogni modo, a conti fatti, la domanda è: dato l’impegno, prima e dopo, dati i numeri (economici) ne è valsa davvero la pena?

Tralasciandoo i costi che almeno in questo caso sono stati un po’ di benzina, un paio di caselli, qualche caffè offerto. Ancora una volta la risposta è duplice:

Certamente sì, mi ha fatto capire alcune dinamiche del punto vendita (libreria), slegate alle dinamiche delle fiere, slegate alle logiche di vendita delle CE… eppure uguali sotto molteplici aspetti ad entrambe.

Sicuramente no, non ne vale la pena se si pensa a quanto costi in termini di tempo organizzare una presentazione editoriale da esordiente… e sottolineo esordiente. Considerate che le due presentazioni che poi non ho realizzato, è stato a causa del fatto che mi spostavano di continuo la data, oppure l’orario (proponendomi persino un mattutino che è praticamente impossibile da esserci per chiunque). Alla fine ho dovuto rinunciare a quelle due “possibilità” perché stavo investendo troppe energia mentali e tempo per organizzarle. Molte altre librerie sono sparite senza più rispondere, alcune hanno disdetto senza troppi fronzoli l’impegno preso. Persino le tre che alla fine sono riuscito a fare, sono state in forse fino all’ultimo e una, mi ha spostato di mezz’ora l’orario praticamente il giorno stesso (mi hanno mandato una mail la sera alle 20 per farmelo sapere). Non si può lavorare, programmare e ragionare a lungo termine così.

Da tutto questo deriva la constatazione amara che: sei un esordiente sconosciuto e devi tribolare… questa è l’estrema sintesi del messaggio che da tutte le parte ti arriva.

L’editore non crede troppo (o affatto) in te e quindi non spende tempo e soldi per promuoverti, le librerie non sono interessate a darti tempo e spazio perché sanno che venderanno solo poche copie, in fiera i lettori non ti dedicano tempo e soldi perché sanno che c’è molto altro, oltre a te.

Ma questo anno di promozione non è solo negatività e cose andate non troppo bene a causa di questo muro di gomma che ti rimbalza…

Questi sopra sono due eventi ai quali ho avuto il piacere non solo di promuovermi come autore, ma anche poter interagire con il pubblico in qualità di moderatore di alcuni eventi portati avanti con il mio format @dramelaytalk. Ho anche avuto il piacere di moderare per conto di una CE una presentazione di libro al Salone del libro di Torino (cosa non da tutti, lasciatemene il vanto), in una delle sale minori dove c’erano comunque 50 persone circa.

Le soddisfazioni sono venute anche, direi sopratutto, dal mondo del web e social come testimoniano alcune delle recensioni che ripropongo in a seguire. Probabilmente senza queste, il bilancio sarebbe nettamente negativo sia per soddisfazione personale, sia per dati di vendita (il grosso degli acquisti è avvenuto on-line).

Da qui la mia decisione per il futuro prossimo di abbandonare un po’ il mondo “reale” e dedicarmi di più a quello virtuale, per promozione, pubblicità e tutto il resto.

Questo primo anno è solo l’inizio del viaggio dell’autore (eroe?!) che si promuove. Utilizzando questa metafora, si può dire che i primi passi del proporsi corrispondono ai primi passi della fase dell’eroe che titubante ha tutti contro e pensa di rinunciare. Tutto troppo difficile, troppo poco interesse, scarsissimo ritorno ma… dalle esperienze si posso trarre insegnamenti, capire cosa funziona, cosa funziona poco, cosa non funziona affatto. Dove è meglio investire, dove è inutile spendere… è con questa ottica che riprendo da qui il mio viaggio andando avanti (benché abbia deciso di ripubblicare il romanzo con altro editore) non da zero, ma da tre.

Come diceva Massimo Troisi, io tre cose ho messo in fila bene, ho compreso, quindi me le porto dietro e vado avanti!

Il Distintivo dei Guardiani torna presto, in una nuova veste grafica, un nuovo titolo, forse, una decina di pagine in più necessarie grazie anche ai tanti suggerimenti ricevuti. Più social, più global, più tutto. Grazie!

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