Entro il 2040 i colossi del web e diventeranno completamente green.

Ciao, sono Paul D. Dramelay autore del romanzo urban fantasy i Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo di cui puoi leggere i primi tre capitoli andando a questo link. Questo è il mio blog dove parlo perlopiù delle mie esperienze da aspirante autore, da autore che ha provato la strada self e che poi ha pubblicato con una casa editrice non a pagamento. Parlo anche di natura, ambiente e scienza, argomenti per me importanti e inseriti per questo all’interno del mio romanzo.

Di inquinamento derivante dalla tecnologia web si è spesso parlato e ancora oggi, molti puntano il dito nei confronti dei colossi di questo settore additandoli di produrre enormi quantitativi di Co2 e di rimando consumare fin troppa energia per i data center che servono per contenere tutti gli scatti fotografici, i video e i post che generiamo ogni giorno.

Quello che spesso non si dice, è che le big del web sono impegnate già da oltre un decennio a efficentare i loro consumi e oggi, sono tra le realtà più green tra le Big del settore tecnologico e non solo. Inoltre, molte di queste, come Google, Amazon e Microsoft, puntano entro il 2040 (circa) a essere non solo neutrali per la produzione di Co2 e per il consumo di energia, ma addirittura avere un impatto positivo, ponendosi come generatori di energia pulita non solo per tutte le loro necessità, ma anche per le popolazioni dove i loro impianti sono e saranno stanziati e altre società che vorranno affidarsi ai loro servizi.

Questo perché, a differenza di molte altre realtà commerciali e politiche, hanno capito molto prima di altri che il business degli anni futuri, sarà l’energia pulita, il recupero e riciclo delle materie prime e altre aspetti della green economy di cui tanti si riempiono la bocca, ma che poi ben pochi attuano.

“Quando si parla di anidride carbonica, essere neutrali non è abbastanza”, ha commentato il presidente di Microsoft, Brad Smith.

In occasione di un evento presso il quartier generale di Redmond, il colosso hi tech ha presentato un nuovo piano per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda, aiutare i propri clienti a essere più sostenibili contribuendo a diminuire le loro emissioni, con l’obiettivo di sostenere le politiche climatiche globali e accelerare l’innovazione con nuovi investimenti.

Il Ceo Satya Nadella, informa una nota, ha infatti annunciato che entro il 2030 Microsoft diventerà Carbon Negative, ovvero sarà in grado non solo di azzerare le proprie emissioni ma anche di rimuovere quelle già esistenti; entro il 2050 si attiverà inoltre per eliminare dall’atmosfera le sue emissioni “storiche”, ovvero la somma delle emissioni generate dall’azienda a partire dall’anno della sua fondazione, il 1975, attraverso la creazione di nuovi boschi e l’espansione di quelli già esistenti, e il ricorso alla bio-energia per ripulire l’aria. Infine, l’azienda di Redmond ha annunciato un fondo di un miliardo di dollari da investire in innovazione e tecnologie volte a promuovere la sostenibilità ambientale e a combattere il cambiamento climatico.

Nel dirlo voleva sottolineare che la Microsoft ha deciso di andare oltre il programma lanciato da Amazon che aveva annunciato la svolta “carbon neutral”, che consiste nel non aggiungere più CO2 rispetto a quello già emesso finora.

Amazon costruirà impianti di produzione di energia alternativa entro il 2040

Anche il cloud inquina e nell’era di Greta Thunberg e dei Fridays for Future, l’imperativo per ogni azienda e ogni settore è ridurre l’impatto sull’ambiente. Jeff Bezos ha detto di voler fare di Amazon un’azienda in linea con gli accordi di Parigi sulle emissioni zero.

“Se ci riesce un’azienda delle dimensioni della nostra, tutti possono riuscirci” osserva Peter DeSantis, Vice President Global infrastructure AWS, sul palco del Sands Expo.La timeline è serrata: nel 2024 l’80% dell’energia arriverà da fonti rinnovabili, per arrivare all’obiettivo finale del 2040 con zero emissioni da fonti provenienti dalla combustione del carbone.Per farlo, Amazon costruirà impianti di produzione di energia alternativa al di fuori degli Stati Uniti e dell’Europa. Nel suo keynote, DeSantis annuncia sei nuovi progetti che vedranno la luce anche in Australia: cinque infrastrutture per la produzione di energia solare e un parco eolico, per un totale di 711 MW di potenza, che aggiunta alla rete già esistente porta Amazon a produrre 1273 MW di energia pulita.

Google: «Ricerche online sostenibili e il nostro impegno per l’ambiente. Zero emissioni al 2030 e data center green»

 Carbon neutral dal 2007, Google punta a zero emissioni al 2030 in tutte le operazioni e nella catena del valore. A guidare gli utenti nelle scelte sostenibili nei viaggi, negli alloggi, negli investimenti finanziari o nell’acquisto di un prodotto e nei percorsi eco-friendly su Google Maps ed entro il 2025, google punta ad aver attivato oltre 2 miliardi di euro di investimenti in nuovi progetti per generare energia pulita e infrastrutture green in Europa, che porteranno più di 2.000 nuovi posti di lavoro.

Volete anche voi fare qualcosa per un futuro migliore?

Per essere partecipi del cambiamento potreste guardare qualche documentario che trattano l’argomento da differenti punti di vista e provare a mettere in pratica i consigli semplici che alcuni di questi danno.

Non bisogna essere un colosso per cambiare il pianeta, partite dalle vostre abitudini! Nel farlo, potreste coinvolgere alcuni amici e parenti. Potreste, se non presente, cercare di promuovere la raccolta differenziata nel vostro quartiere o provincia, spingendo con una petizione il vostro comune o circoscrizione d’appartenenza a muoversi in tal senso. Potreste organizzare una raccolta fondi per piantare qualche albero, creare un gruppo di movimento cittadino per tenere pulito l’ambiente che vi circonda o iscrivervi a qualcuno esistente, che organizza periodiche pulizie del quartiere o aree naturali. Potreste bannare la plastica nella vostra casa e magari scegliere un’alimentazione non onnivora, per almeno qualche giorno a settimana. Potreste, se non lo fate, vivere di più la natura preferendo attività all’aperto, escursioni e visiti di luoghi naturali.

Articolo tratto da: laStampa.it

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