Fino a qualche anno fa, pubblicare con una casa editrice era la sola scelta possibile.

Hai scritto un libro.
Magari lo tenevi in un cassetto da un po’ oppure ancora lo stai perfezionando ma ci siamo e a questo punto, la domanda che affligge tutti è: come lo pubblico?

Ciao, sono Paul D. Dramelay autore del romanzo urban fantasy i Guardiani della Natura – L’ultimo Distintivo di cui puoi leggere i primi tre capitoli andando a questo link. Scrivo questo articolo, sulla base delle mie esperienze da aspirante autore, da autore che ha provato la strada self e che poi ha pubblicato con una casa editrice non a pagamento. Lo faccio perché spero di farti risparmiare tempo, soldi e soprattutto, brutte esperienze grazie alla mia conoscenza di questo mercato.

Sono però consapevole che tutti noi abbiamo un nostro carattere, una nostra idea di essere autori e soprattutto, una specifica indole e quindi, una scelta che per me può essere ovvia, può essere per altri e altre, impossibile. Quindi prendete questi consigli, queste riflessioni, per quello che sono, consigli di vita vissuta e traete le vostre personali conclusioni!

Partiamo dall’inizio.

Fino a qualche anno fa, pubblicare con una casa editrice era la sola scelta possibile.

Funzionava così: l’autore scriveva un libro e iniziava a inviare il suo manoscritto a tutte le case editrici, in linea con il suo progetto si spera! A questo punto, se fortunato, riceveva una risposta dopo svariati mesi. In alcuni casi anni ma molto più spesso, mai. Le possibilità di essere pubblicati da una casa editrice seria erano già limitate anni fa ma oggi lo sono ancora di più a causa di tanti motivi mentre il rischio di finire nelle mani di un editore che tiene più ai vostri soldi che al vostro lavoro è altissimo. Un percorso tutto in salita quindi.

Ma allora, se è così difficile, perché gli autori vogliono pubblicare con una casa editrice? Beh, i motivi sono principalmente 2:

1 Avere il prestigio di una casa editrice (grande o piccola) dietro al proprio libro;

2 Avere dei professionisti che hanno creduto nel tuo lavoro.

A questi due possiamo aggiungere:

3 Contare su una distribuzione, capillare o non, da parte della casa editrice;

4 Avere qualcuno che investa in promozione sul nostro lavoro, social e non solo, organizzando presentazioni del libro, invitandoti alle manifestazioni di settore per promuoverlo e venderlo.

Ora, se sei almeno un po’ smaliziato, smaliziata, saprai bene che trovare una casa editrice che creda davvero in te fino al punto di investire tempo, denaro e risorse (quali anche conoscenze nel settore giornalistico), per promuovere il tuo libro, beh, è davvero difficile. Nemmeno le grandi case editrici si comportano così con tutti i loro autori e spesso, nemmeno con i nomi più importanti. Per quanto riguarda le piccole realtà editoriali, nemmeno sanno da dove cominciare il più delle volte, anche quando hanno tra le mani davvero un ottimo lavoro, il tuo lavoro, fanno un pessimo lavoro.

Torniamo alla domanda iniziale: conviene pubblicare con una Casa Editrice?

La risposta più onesta che ti può essere data e che ti darò anche io è: dipende.

Dipende da quale sia il tuo obiettivo nello scrivere e voler vedere pubblicato il tuo sforzo creativo. Dipende se ti interessa più far sapere di aver ottenuto questo risultato, aver pubblicato, o il costruirti una carriera duratura che possa anche diventare la tua principale fonte remunerativa.

Nel mio caso io ho scelto di seguire la strada della pubblicazione dei miei romanzi con casa editrice proprio per questo motivo: crearmi una solida carriera di autore, con magari la possibilità di vedere il mio lavoro, tradotto e venduto anche in altri Paesi oltre al nostro.

Quindi, se le tue motivazioni sono simili alle mie, allora la scelta di pubblicare con una casa editrice, anche piccola e sgangherata per cominciare, è l’unica possibile. Ovviamente, tengo fuori dal discorso le stamperie travestite da editoria e tutte le realtà (quasi tutte a dire il vero), che prevedono la pubblicazione con contributo. Ma a questo ci arriveremo…

Ora voglio parlarti senza peli sulla lingua dei pro e dei contro del pubblicare con una Casa Editrice, spesso piccola, se non microscopica, a meno che tu non abbia avuto la fortuna d’imbatterti direttamente con una BIG del settore. Ma anche lì, quanto detto in questo articolo, può essere del tutto veritiero.

Ti avverto sarò sincero e diretto perché aiutare gli autori a pubblicare i propri libri e a realizzare il proprio talento è quello che mi interessa e voglio, spero, darti tutti gli strumenti necessari per scegliere, se non lo hai ancora fatto, la strada più idonea per te.

A tal proposito, letto questo articolo, ti consiglio di leggere anche “Pubblicare in Self conviene?” così avrai tutti gli elementi per scegliere con serenità la strada che è meglio per te e il tuo romanzo.

Perché pubblicare con una Casa Editrice?

La convinzione, su cui molte piccole realtà truffaldine marciano, deriva dall’idea dell’aspirante autore, autrice, che pubblicare un libro con un editore permette loro di ottenere una serie di vantaggi che abbiamo già visto e che ripropongo, con qualche riflessione in più:

1 Avere il prestigio di una casa editrice (grande o piccola) dietro al proprio libro che abbia scelto di rischiare sul nostro lavoro, dandone quindi valore e peso, rispetto a chi sceglie di auto pubblicarsi, senza alcuna mediazione di esperti del settore che valutino il romanzo.

2 Avere in fase di editing dei professionisti in grado di applicare tutte le conoscenze rodate in decenni di lavoro con la casa editrice e i suoi tanti autori e autrici. Il mio lavoro diventa così se non un successo, il miglior prodotto possibile per il mercato di riferimento cui è destinato.

3 Poter contare su una distribuzione del mio romanzo, se non capillare in tutte le librerie della nazione, quanto meno su un numero ristretto e selezionato di librerie con cui la casa editrice collabora e che saranno ben liete di ricevere il mio lavoro, da esporre nel loro punto vendita.

4 Dal lancio e consecutiva promozione, avere una Casa Editrice che investa in promozione del romanzo sia sui social, che su stampa, organizzando presentazioni in libreria, invitandovi a manifestazioni del settore per promuovere e vendere alla platea di lettori, la mia opera.

L’autore, l’autrice, che per sua natura è poco a suo agio nel pensare di doversi promuovere e vendere, dopo tutto lo sforzo fatto per dar vita al romanzo, spesso sceglie la via dell’editoria tradizionale, proprio nella speranza di ottenere quanto espresso in questi punti della lista. Tant’è vero che in molti, angosciati dall’idea di dover promuovere il proprio lavoro, non pubblicano in self per questo motivo arrivando persino a pagare per essere pubblicati da una Casa Editrice che dovrebbe offrire, soprattutto se a pagamento, tutti i servizi sopra elencati.

Purtroppo chi bazzica in questo ambiente da un po’ sa bene che così non è. Anche realtà editoriali grandi fanno ben poco dopo i primi due punti della lista, demandando al caso e all’autore buona parte del lavoro di promozione e presenza in libreria e questa è un’osservazione importante da fare, soprattutto quando si parla di micro editoria.

 Le piccole realtà editoriali, spesso sotto organico, non in grado di affrontare un mercato così complesso, riescono della lista sopra esposta, a dare un buon servizio, se davvero credono nel loro mestiere e nell’autore che si propone, per i primi due punti. Un servizio che offrono in maniera gratuita e che comprende: valutazione del romanzo, editing, creazione di una copertina che esprima al meglio i valori del racconto, promozione e lancio, creazione di un ebook, inserimento sulle principali piattaforme di vendita il titolo sia in versione digitale che cartacea (su richiesta). Quelle un po’ più strutturate e grandi, riescono anche a garantire una presenza fisica del libro, seppur minima, in una lista di librerie “amiche” ma finisce lì.

Un autore o autrice esordiente deve assolutamente sapere che pur pubblicando con una casa editrice, fosse anche di media grandezza (il che è quasi impossibile), deve impegnarsi in prima persona, per promuovere il proprio lavoro attraverso i social, il passaparola, le presentazioni, la partecipazione a fiere ed eventi.

Per questo, alla fine, molti autori esordienti finiscono con l’affidarsi a “professionisti del web” in grado di promuoverli, dando loro anche somme più o meno grandi per fare quello che loro non hanno tempo, modo e conoscenze per farlo sia online che offline.

In effetti, la promozione di un libro, come un qualsiasi prodotto, comporta un bel impegno e quantità di tempo da dedicare alle tante attività che bisogna fare per farsi conoscere. Senza considerare la difficoltà e la necessità di imparare tante cose che riguardano la promozione come fare video e post grafici, montarli e postarli.

Anche qui però, purtroppo, ci sono tanti avventizi in rete che paventano conoscenze e abilità che non hanno, che offrono servizi a prezzi stratosferici. Imbroglioni e imbroglione che fanno ben poco, promettendo mare e monti a chi spera fortemente di trovare il giusto gancio, per svoltare in termini di notorietà sui social e non solo.

La verità è purtroppo molto dura e difficile da digerire!

Per quanto ci siano tanti seri professionisti, come spero di esserlo io nell’offrire i miei servizi e i miei corsi, c’è da dire che la promozione di un libro è una questione di personal branding, ovvero, di intimi rapporto diretto tra autore e suo pubblico. Nessuno mai, per quanto bravo o brava sia, potrà per un autore o autrice fare quello che lo stesso autore o autrice può fare per il proprio lavoro. Se volete saperne di più sul Branding, vi consiglio questo articolo scritto a riguardo e il corso che faccio periodicamente per approfondire l’argomento per chi vuole diventare esperto, esperta, in tale ambito.

Sono davvero pochi gli autori e le autrici che si affidano a una casa editrice pensando che così possono più facilmente diventare ricchi e famosi ma il pensarlo non è certo peccato, soprattutto se scegliere di pubblicare con una Casa Editrice è per voi motivo di costruire una carriera seria e solida, nel tempo e con l’esperienza che si può maturare negli anni lavorando sui propri romanzi e la propria promozione.

Ecco quindi un altro motivo, a mio avviso il più importante tra quelli elencati che dovrebbero far propendere per la pubblicazione con una Casa Editrice, a chi davvero vuole costruire, nonostante tutto, una solida carriera (magari anche remunerativa) da autore.

5 Avere una Casa Editrice testimonia l’abilità dell’autore, autrice, a essere in grado di far parte del “gioco” dell’editoria. Di essere stato in grado di farsi scegliere, di aver avuto la forza di superare un editing, le discussioni per la creazione della copertina, le altre scelte editoriali.

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i guardiani della natura!

Permettetemi una piccola digressione importante…

Quando si fanno colloqui, quando io ne ho fatti come reclutatore per la mia società e per i miei clienti, oltre a un bellissimo curriculum, al saper gestire il confronto del candidato sotto esame, ho sempre valutato tutti i traguardi raggiunti perché sono le vittorie, mai semplici da ottenere, spesso piene di compromessi, a determinare e mostrare il carattere di una persona.

Non ricordo dove l’ho sentito, forse addirittura un film, ma ricordo bene la riflessione fatta su cosa realmente differenziasse una persona che finisce le scuole dell’obbligo, da chi continua prendendosi una laurea, da chi si laurea nei termini di tempo previsti senza sforare, di chi riesce a farlo ottenendo anche ottimi voti. Bene, la differenza tra tutte queste persone, che fanno protendere all’assunzione dei “migliori” non è tanto il risultato in sé, quanto l’impegno e la perseveranza che devono aver costato, ottenere quel risultato.

Un reclutatore premia non tanto il risultato, che è pur sempre importante, ma la dedizione a “quella causa”. Allo studio prima di altro, alla qualità del risultato e tutto il resto, che testimonia e certifica l’interesse del candidato in quello che ha scelto di fare.

Intendiamoci, anche una persona che ci mette sette anni e prende voti mediocri può essere fortemente interessato a ottenere una laurea, ma un reclutatore non potendo sapere tutti gli aspetti della vita di ogni singolo candidato, si basa principalmente sui traguardi raggiunti, sul tempo impiegato e i voti ottenuti.

Nello stesso modo, medie e grandi case editrici, che non hanno il tempo e la voglia di spulciare le migliaia di proposte che ricevono ogni anno da autori sconosciuti e aspiranti tali, sono invece più propensi e interessati al percorso di un autore esordiente che ha magari pubblicato tre romanzi, il primo con una micro casa editrice, gli altri due con una casa editrice sempre piccola, ma più strutturata.

Chi è questo “tipo” o “tipa” che mi metto in casa? Vuole lavorare o è uno sfaticato? Crede nel suo lavoro, oppure è un altro sognatore che si aspetta fama e gloria senza impegno?

Queste sono alcune delle domande principali che una Casa Editrice si pone quando, superato l’esame del testo, valuta la persona perché sì, oltre a giudicare il vostro romanzo, una Casa Editrice giudica anche il vostro potenziale come primo promotore del vostro lavoro.

Oggi più che mai sapersi promuovere è un elemento di primissimo piano, quando non il solo (si vedano i libri pubblicati da influencer da milioni di follower) per le case editrici.

Darsi da fare, dimostrare di voler fare parte di questo gioco, può aprire le porte di grandi realtà editoriali pronte a investire in migliaia di copie sugli autori che reputano degni.

Quindi, se volete costruire una carriera serie e duratura da autore o autrice, pubblicare con una Casa Editrice, anche piccola, anche sgangherata, vi da l’opportunità di:

In primo luogo dimostrare che siete riusciti ad ottenere quello che milioni di altri e altre non sono riusciti ad ottenere. Fosse anche solo per pura fortuna.

  • Avete creduto e lavorato sul vostro progetto tirandone fuori un prodotto commerciabile
  • Avete dedicato risorse e tempo a promuovere il vostro lavoro in accordo con la Casa Editrice e anche perché no, da soli in autonomia.

Tutto questo vi renderà degli autori e autrici referenziate agli occhi di tutti gli altri editori e se avete avuto un po’ di furbizia durante l’anno di promozione del vostro romanzo, allora forse avrete stretto qualche contatto diretto con qualche realtà editoriale più grande e importante, magari a una fiera, magari in una presentazione. Questo vi aiuterà a fare un altro balzo in avanti riuscendo a proporre il vostro prossimo libro, in via confidenziale e privilegiata (quindi con tempi di risposta ben più veloci) a realtà che già vi conoscono e magari vi stimano.

Un risultato non da poco direi!

Un anno prima siete “un nessuno” con un sogno nel cassetto e 24 mesi dopo avete dei contatti diretti, un romanzo pubblicato e molte più possibilità. C’è però ancora un ultimo motivo, davvero in fondo alla lista credetemi, per il quale essere pubblicati da una Casa Editrice può avere senso, nonostante tutti i problemi.

6 pubblicare con una Casa Editrice permette al romanzo di essere preso in considerazione per traduzioni estere, nelle fiere di settore, espandendo la notorietà del lavoro e dell’autore. Nello stesso modo, un buon agente letterario o la Casa Editrice stessa, può riuscire a proporre il romanzo per adattamenti cinematografici, teatrali o di altra natura (fumetti ad esempio), allargando il potenziale di guadagno per tutti.

Va precisato che scrivere un libro sperando di diventare famosi e magari anche ricchi è più difficile che giocare al superenalotto, aspettandosi di vincere. Detto ciò, rispetto alla strada del Self, lavorare con una Casa Editrice da sicuramente più possibilità di crescere nell’ambiente, di referenziarsi agli occhi di editori più grandi, di agenti letterari seri che difficilmente prendono in considerazione clienti non referenziati. Per non parlare della remota possibilità di vedere acquisiti i diritti del proprio lavoro, per una pubblicazione estera in uno o più Paesi ottenendo così un po’ di quella fama e gloria che, in fondo, tutti noi artisti bramiamo.

C’è però da fare un’importante precisazione conclusiva.

Pubblicare con una Casa Editrice non garantisce il successo, anche nel caso che abbiate la fortuna di pubblicare con una tanto grande da potersi permettere di mettere fisicamente in libreria 100 copie del vostro libro in 100 diverse librerie sparse per lo “stivale”. Credetemi, già questo è un trattamento di lusso riservato a pochissimi autori.

Il più delle volte all’onore di essere scelti e pubblicati da una casa editrice seria e rispettata, non corrisponde in automatico un loro interesse a spingere il vostro lavoro.

Il mondo editoriale, crisi a parte, è un mondo complesso che viaggia per logiche di mercato, fortuna e congiunzioni astrali. Questo lo sanno bene le case editrici che non si aspettano per ogni titolo pubblicato, un successo. Per tale motivo, il loro impegno per ogni autore è minimo, magari attento, ma sempre limitato ai primi 60 giorni dal lancio del romanzo, se vi dice bene. Tutto il resto sarà a vostro carico, sia dal punto di vista di promozione che di inserimento nelle librerie. Questo soprattutto più le realtà editoriale con cui vi confrontate è piccola e quindi hanno minor peso sullo scacchiere editoriale, in libreria, sui social.

Anche se non amate la via del Self, rimboccatevi le maniche e siate pronti a lottare per il vostro successo, perché se non lo farete voi, nessuna casa editrice, nemmeno quelle grandi, saranno disposte a farlo.

Se vuoi approfondire l’argomento Editoria, puoi leggere anche l’articolo sulla micro editoria, sull’editoria a pagamento e sugli errori da non fare per un autore esordiente, che trovi in questo blog. C’è anche l’artico sul Self, se t’interessa un panorama completo sull’argomento.

Se sei un autore o un’autrice in cerca di pubblicazione, che tu sia self o preferisci la strada tradizionale, nella sessione Formazione e Servizi, trovi tanti modi utili con i quali posso aiutarti se ritieni valido quello che dico e ti ritrovi nel modo che a me piace lavorare.

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